Grand Prix e il campionissimo

Titolo originale: Arrow Emblem: Grand Prix no taka

Autore: Kougo Hotomi

Anno di produzione: 1977

Prima uscita in italia: 1981

Numero episodi: 44

Era l’anno 1980, la nostra Tv importava le prime serie ambientate nel mondo dell’automobilismo: “Supercar Gattiger”, “Ken Falco”, “Superauto Mach 5” e “Grand Prix”.
Non era casuale l’importazione di serie nipponiche sull’argomento, nel mondo “reale” ricevevano il loro tributo di popolarità i piloti più celebri della Formula 1, al punto che gli sceneggiatori del Sol Levante ne riprendevano i caratteri e le imprese al volante.

TRAMA

Il giovane Takaya, appassionato di motori e con un grande talento per le gare decide di costruirsi da solo e con i suoi risparmi la sua auto. A volerla dire tutta … praticamente una schifezza, sembra un rottame.
Ma fortunatamente il valore della macchina va oltre l’aspetto esteriore…

Takaya partecipa cosi alla sua prima gara, nonostante nessuno creda in lui.
Gli altri piloti sono scettici, sopratutto Masaru Ohinata, pilota della Katori Motors.
Durante la gara la sfortuna si abbatte su Takaya che rimane vittima di un incidente, l’auto in fiamme e lui all’ospedale.

L’incidente lo ha scoraggiato e vuole rinunciare ai suoi sogni…
Fortuna vuole che a quella gara ci fosse Niki Lanz, grande campione del settore che si presenta all’ospedale per convincere Takaya a non arrendersi e gli propone di lavorare per la Katori.

Ma l’incidente lo ha molto provato e non cambia idea. Dice di odiare le macchine e le gare e di non volerne più sapere.
Grazie ad una lettere di Nick capisce che non può sopprimere il suo amore per i motori

Ama così tanto questo mondo che per ricordarselo si imbratta d’olio mani e viso

Colto sul vivo da una sfida lanciatagli da Suzuko e incalzato da Daisaku sale a bordo del prototipo della Katori, che lo “disarciona” dopo pochi metri…

Per ripagare i danni Nick, dopo averlo menato con un gancio niente male che lo butta a terra, e portato in pista dove gli fa riguidare il prototipo, gli propone una via d’uscita per il danno provocato (che valuta in 10 milioni di JPY = a circa 70’000€ ma va considerato che parliamo del 1970-80 qundi direi che potrebbero essere 200’000€ o più del 2020) partecipare al Rally della montagna organizzato dalla Katori. Suzuko si offre come navigatore per la gara…
Takaya perde il Rally insabbiandosi a pochi metri dal traguardo…

Nonostante il ritorno a Tokyo, Takaya torna di nuovo al salone dell’auto dietro invito del suo grande protettore Niki Lanz. Qui incontra il presidente della Katori motors, che gli offre di lavorare per l’azienda come collaudatore per restituire i 10 milioni di danno causato al prototipo della casa. Takaya, prima riluttante, accetta dopo aver scoperto l’identità dell’uomo mascherato.

7° episodio: Takaya e la sua nuova macchina
Al centro ricerche della Katori, Takaya viene lasciato completamento isolato e si rende conto di poter contare solo sulle sue forze per compiere il proprio lavoro. Con l’osservazione e la tenacia trova il modo per rimediare al problema della tenuta di strada delle auto, ispirandosi ai camion e le loro ruote posteriori gemellate, costruisce un modello con sei ruote.

Sotto gli occhi del Presidente della Katori Motors, Takaya sperimenta la sua nuova auto e lo convince ad includerlo nella lista dei piloti del Rally di Montecarlo, dove la casa automobilistica parteciperà per la prima volta.
Sul circuito di Montecarlo, Takaya dà grande prova della sua abilità sorprendendo persino chi aveva dubitato di lui tra i membri della squadra. I circuiti montani non sono un problema per la sua guida, ma il difficile arriva all’ultima tappa.
10° episodio: Il rally di Montecarlo
I ghiacci delle Alpi sono una sfida per qualunque pilota. Tuttavia, Takaya riesce a padroneggiare il ghiaccio anche grazie alle gomme già montate. Il problema che vanifica la corsa della Katori è la rivalità con l’altro pilota, che vede perdenti entrambi.

Il grand Premio di Spagna si avvicina, e la Katori ha scelto in Takaya il suo pilota. Ma il nuovo modello della Casa deve essere perfezionato e l’unico in grado di migliorarla è proprio lui, visto che Oynata e Niki passano alla Lotus e alla Ferrari. Takaya non si arrende e con i consigli all’uomo che ritiene essere suo padre e realizza la Freccia Alata ad 8 ruote.

Arrivato in Spagna Takaya sincontra e si innabora della bella Isabella.

La loro attrazione non passa inosservata e, durante una corrida, il torero Carlos vedendoli si distrae e muore incornato.

Jida, il fratello del torero, da la colpa a Todoroky e boicotta la sua gara.

Takaya lascia così la Spagna con il cuore infranto per un amore impossibile e si reca con il team alla volta di Montecarlo

la macchina è stata rubata per ripicca Jida ora Takaya deve recuperarla per riuscire a partecipare al gran premio: il camion con la Freccia Alata è posteggiato al centro dell’arena, Takaya viene ferito ad una gaba da un toro aizzato dal fratello vendicativo

Per fortuna il padre di Isabella interviene e uccide i toro.
Takaya nonostante la ferita tenta di arrivare dalla Spagna a Montecarlo guidando la sua creazione in autostrada.

Ripreso dall’incidente nella corrida, Takaya viene ospitato dal padre di Isabella che ormai ha deciso di sposarlo per farlo diventare erede della sua fortuna. Takaya, deluso dai suoi mancati trionfi, decide di lasciare le corse e accetta di andare in Spagna.
Il furente fratello ci riprova a rapisce Isabella. Takaya corre al salvataggio e viene accolto da uno gruppo di incappucciati che lo menano.

E poi viene sfidato e finiscono per scazzottarsi dopo aver duellato all’arma bianca
Salvata l’amata, il misterioso motociclista che lo segue da sempre, gli affida un’auto che dovrà pilotare sul circuito di Le Mans. Takaya non riesce a rifiutare.

L’addestramento per la 24 ore di Le Mans è durissimo

Takaya ha promesso di non vedere Isabella fino alla fine della corsa.
Jida, ancora vendicativo per la morte del fratello, creare un pericoloso ostacolo al pilota. Isabella, scoprendolo, per salvare l’amato, si sacrifica e per fermarlo gli corre incontro venendo investita.

Le condizioni di Isabella sono disperate. Per salvarla servono due trasfusione e si offrono il padre e Takaya stesso. Ma la ragazza desidera che il pilota corra ugualmente per vincere, senza rinunciare ai suoi sogni. Jida, saputo delle condizioni della ragazza, si dispera per il gesto compiuto e decide di incappare nella stessa trappola ideata contro il rivale. Takaya vince la sua gara, ma perde Isabella.

La squadra giapponese si trasferisce in Francia, dove si prepara ad affrontare la difficile sfida del gran premio. Takaya ha trovato il modo di risolvere anche un altro problema alla sua auto: osservando un aereo in fase di decollo.

Il talento di Takaya è esaltato dalle caratteristiche della sua auto, i cui alettoni le consentono di sfrecciare come mai era successo. Con i suoi concorrenti fuori gara per incidenti, anche Takaya deve fare i conti con i suoi alettoni accidentalmente bloccati a causa di una bandierina persa da un babino. Dovrà accontentarsidel terzo posto.

Angoro distrattamente fa cadere un forcone sul piede in infradito di Takaya . Febbricitante per un’infezione, il pilota chiede il silenzio a Suzuko per evitare di saltare la gara.
Suzuko, per amore del pilota, accetta e, per fortuna, la corsa termina senza conseguenze.

Giunto a Monza, Takaya deve preparare il gran premio ma le difficoltà con il pubblico
(e la lingua… Ma in spagna e in Francia??? Come indico nella nota nelle curiosità la redazione dell’anime hanno qualche cosa contro l’Italia) rendono tutto più complicato.
Le intemperanze del pubblico contro la Casa giapponese continuano al punto da costringere Takaya al ritiro. Ma, a sorpresa, anche Lanz e il campione italiano Prandelli si ritirano dalla gara in segno di solidarietà..

In Giappone Takaya può contare sull’appoggio e il sostegno del pubblico, ma la sua più grande alleata è la sua vettura, la Todoroki Special. Durante le prove i tecnici si rendono conto che l’unico modo per non perdere velocità in curva, con la grande aderenza dei pneumatici è quella di tagliare la curva, con il rischio però di uscire di strada. L’abilità di Takaya deve fare la differenza. L’inaspettato scoppio di una ruota lo catapulta però fuori strada.
Il direttore tecnico (ovvero suo padre) fa inserire un meccanismo di controllo computerizzato sull’auto per dare maggior stabilità all’auto.
Durante la gara un incidente tra auto manda fuori strada persino Niki Lanz ed il suo amico e rivale Oyanata rimane vittima di un terribile incidente. Tutto ciò gli apre strada del successo.
Dopo la vittoria al Gran Premio, Takaya passa a trovare gli zii, i quali reagiscono molto distaccatamente alla sua felicità. In realtà essi conoscono la verità sul passato del padre: egli proprio correndo in moto investì la moglie e non le prestò soccorso pur di partecipare alla gara. Questo gesto costò la vita alla donna. Ora anche Takaya conosce la verità, ma deve partire per l’Africa e partecipare al Rally-Safari di 5000 km.
NOTA: Alcuni dialoghi originali non sono stati doppiati nella versione italiana.
Il padre di Takaya sta studiando il miglior modo per attrezzare l’auto ad affrontare i disagi del territorio africano, ma Takaya rifiuta di averlo come secondo pilota. Il passato che gli hanno svelato lo ha convinto a non perdonagli la morte della madre.

NOTA: Alcuni dialoghi originali non sono stati doppiati nella versione italiana.

Crededo di sapere la verità su suo padre sceglie di non averlo come copilota in corsa ed ha rinunciato agli speciali pneomatici da lui sviluppati
Il padre di Takaya decide che è arrivato il momento di raccontare con una lettera cosa era successo realmente.

Takaya con la mamma era alle prove e il bimbo vendendo il padre gli va va incontro. La mamma in un impeto di ptrotezione lo abbraccia e fa schermo con il suo corpo. A nulla sono servite le preghiere del marito per portarla in ospedale. Rassicurandolo e, fingendo per non farlo preoccupare, gli fa promettere di vincere la gara, ma per lei non c’era speranza.
La moglie avrebbe voluto andare sulle nevi Kilimangiaro e la corsa che il marito doveva vincere sarebbe servita proprio peer realizzare quel sogno. Mentre Takaya era preso con la corsa il padre intrapprende la salita sul monte. Finito di leggere e compresa l’innocenza di suo padre Takaya corre da lui e lo trova sul monte steso con vicino la voto dell’amata mezzo ricoperto dalla neve ormai spirato

Takaya lo seppellisce sotto le amate nevi della mamma

Takaya taglia il traguiardo ma non si ferma corre corre piangendo e ripensando agli insegnamenti di suo padre.

Dopo la corsa in Africa, Takaya sparisce dal mondo automobilistico facendo perdere le sue tracce. La casa giapponese deve affidarsi allora al pilota Hans Rosel, individuato da Niki Lanz, ma le speranze di vittoria sono ridotte al minimo con l’ingresso di Usa e Urss in gara.
Mentre il presidente della Katori Motors ha deciso di ritrovare Takaya per competere con le grandi potenze automobilistiche, Takaya rischia di essere ucciso per mano di un sicario incaricato dalla madre di Jida, inferocita per la morte dei figli.
Uno sconosciuto motociclista di montagna corre in soccorso di Takaya. Non è lì per caso è stato ingaggiato da un facoltoso petroliere medio-orientale per portare Takaya in salvo dalla montagne rocciose e fargli accettare la nuova offerta come pilota della Casa. Il salvataggio riesce, ma l’offerta salterà: Takaya non è in vendita. Il ragazzo non conosce prezzi e la passione per il suo Paese non può essere tradito per nessuna somma.
Suzuko ritrova il suo pilota e lo persuade a tornare a gareggiare.

Gran Premio del Sudafrica, difficile e faticoso, ma Takaya conta di riuscire a vincere.
Tentano anche di persuadere Takaya a cambiare squadra, ma i tentativi vanno a vuoto. Passano così alle maniere forte e sabotano le gomme del suo veicolo con fosforo. e le gomme rischiano di incendiarsi. Takaya è costretto al ritiro.

In occasione del Gran Premio di Long Beach in America del Nord, per tenere sotto scacco Takaya e ricattarlo rapiscono Angoro e liberarlo solo a condizione che il pilota corra per loro. Per fortuna Pat, conosciuta in Canada, è in arrivo l circuito e riesce a liberarlo.

Takaya in viaggio per il Nord America, si ferma all’area di servizio di St. Sam, lì disputata la gara omonima tra fuori serie. Il ragazzo che Takaya incontra si infortuna proprio alla vigilia della gara e così chiede la cortesia di essere sostituito.

li Usa hanno chiesto ed ottenuto l’istituzione di una Formula 0, ancora più selettiva della F1, cui potranno partecipare solo le auto dotate di supermotori: questo significa eliminare dalla scena tutti quei Paesi economicamente più poveri che non possono investire capitali nella nuova competizione.

La nuova auto, la Samurai, progettata e costruita grazie all’aiuto delle banche giapponesi ed ideata da Takaya stesso. L’obiettivo è di vincere la concorrenza americana e quella sovietica per rilanciare il mercato dell’auto. Hans è passato con la compagnia del petroliere Hassan (per poter gareggiare con Takaya), che vuole dimostrare a tutti che anche Medio Oriente può gareggiare con le potenze occidentali.
La messa a punto della samurai sta per terminare e Takaya deve dimostrare di essere pronto all’appuntamento con il rivale Hans, che ha tradito i suoi colori per denaro e per vendetta. La gara si svolge però senza la necessaria lealtà dei concorrenti, che per facilitare la vittoria di Hans ostacolano la corsa del pilota giapponese.

L’allenamento che manca a Takaya per superare i piloti di formula zero è quello anti-gravitazionale. Un pilota in formula zero deve affrontare le stesse difficoltà di un astronauta che si spinge nello spazio. In suo aiuto arriva il signor Himura,motociclista che lo salvò sulle nevi canadesi, amico del padre.
Il prossimo circuito è quello di Nurbrgringin Germania, terra della leggenda di Lorelei, una donna che con il suo canto attraeva i naviganti facendoli naufragare. Ora però lo stesso tipo di sorte potrebbe capitare ai piloti impegnati nella sfida sul percorso tortuoso che li attende. Anche Pat, intraprendente e decisa a pilotare un’auto da professionisti, gareggerà con la squadra britannica.

Alle prove generali, Takaya si aggiudica il primo posto, nonostante le difficili condizioni in cui deve correre, e a dispetto delle scorrettezze della squadra mediorientale. Per la prima volta nella Formula zero gareggia un pilota donna: Pat Clark.

La gara, iniziata sotto lo spettro della leggenda, vede un susseguirsi preoccupante di incidenti, che eliminano auto senza poterle contare. Anche Pat, complice il comportamento scorretto dei piloti sleali rimane infortunata.

L’infortunio a Pat induce Takaya a ritirarsi, inaspettatamente dalla gara. Lui, primo e con elevata probabilità di vittoria finale, rinuncia a battersi per il senso di colpa di aver indotto la ragazza a pilotare una formula zero. Ma la stessa Pat, ripresasi in ospedale, è convinta della sua vittoria e nessuno dei piloti le rivela la verità.
Takaya su invito di Pat, arriva in Russia, dove parteciperà al mondiale che deve assolutamente vincere per riparare all’errore commesso nell’ultimo gran premio. Con lui spera anche Hans, ormai diventato suo grande amico, anche se grande rivale.
La finale del Gran Premio di Mosca vede in pista Takaya contro Hans, entrambi decisi a vincere. Un incidente, tuttavia, rende tragica la corsa. Un pneumatico colpisce Hans che rimane vittima di un incidente mortale. Takaya arriva secondo dopo la Russia.

Il primo Gran Premio di Formula zero del Giappone si svolge ad Asama. Un circuito sconosciuto a Takaya, il quale, per presunzione, accetta la sfida di Himura e perde per inesperienza del percorso. Una dimostrazione della sua profonda esperienza su volante, ma dell’immaturità umana che lo fa finire fuori pista.

La lezione imparata con la sfida del giorno precedente, frutta un insegnamento a Takaya che la sua Suzuko riesce a fargli comprendere. Così il pilota utilizza lo stesso suo errore in gara, per vincere l’avversario più temibile: la Russia. Takaya divide la festa con la donna che lo ha sempre assistito ed amato e convince tutti delle sue indiscusse qualità.

PERSONAGGI

Takaya Todoroki
Ci sono persone che sembrano nate per dedicarsi a ciò per cui sono venuti alla luce e a nient’altro. E’ il caso di questo spavaldo e volubile ragazzo, che nei suoi silenzi e nelle sue esplosioni emotive riesce a dare il meglio di sé. Nelle sue vene scorre solo il rombo del motore, nei suoi sogni esiste solo il bolide con il quale deve battersi e vincere. un temperamento simile, colorato a tinte forti dalla serie, emerge in ogni circostanza.

Suzuko Ose
E’ l’unico personaggio, insieme al piccolo Angoro che compare dal primo all’ultimo episodio. Per questo merita di essere considerata co-protagonista. Paziente, fedele, comprensiva, questa fanciulla ha tutte le qualità per arrivare sul podio della serie per umanità e per positività. Come tutte le avvincenti vicende sentimentali, scatta qualcosa poco dopo e la scintilla genera un incendio di vaste dimensioni

Angoro
Come tralasciare l’immancabile bambino-mascotte della serie? Anche qui il ragazzino di turno, sveglio ed intuitivo, pronto ad ogni evenienza e spesso anche più saggio degli stessi adulti della serie. Nell’unico episodio dove è protagonista in primo piano, viene rapito dai loschi inviati della compagnia petrolifera medio-orientale a scopo ricattatorio, ma si dimostra più astuto dei rapitori (poco ci voleva) e sfugge alle loro losche intenzioni.

Niki Lanz
La serie prende “in prestito” dalla realtà un personaggio che funga da termine di confronto per Takaya. Sappiamo dalla voce narrante che Lanz subì uno spaventoso incidente nel 1976 in Germania.

Daisaku
Come spesso succede, i peggiori nemici, sono i compagni di squadra. Questo storico rivale di Takaya compare nei primi 23 episodi della serie e si rivela, pur gareggiando per la stessa Casa, il più tenace avversario sulle piste. Quando la competizione raggiunge il culmine della tensione sportiva, i due arrivano a sfidarsi persino in gare ufficiali (Montecarlo, 10° episodio) finendo per ostacolarsi a vicenda.

Todoroki
Il misterioso motociclista che compare puntuale nella serie quando Takaya è nei guai, è suo padre e amico di gioventù del Presidente della Katori. A lui il merito da aver trasmesso al figlio la passione per i motori.

Himura
Altro motociclista, altra vicenda umana. Anche lui amico di gioventù del defunto padre. Himura lo salverà tentando di farlo passare ad una squadra mediorentale, ma capità la fedeltà di Takaya che rifiutadiventando un suo alleato prezioso.

Isabella
La Spagna, terra di Corrida e di antiche tradizioni, porta Takaya a conoscere questa affascinante ragazza, figlia del ricco Don Santo. Il padre, vedovo della moglie giapponese, vorrebbe evitare il matrimonio tra i due giovani, ma deve arrendersi di fronte alla grande caparbietà dei ragazzi. Takaya è disposto a rinunciare a tutto prendendo in sposa la ragazza, ma i conti non tornano. Poi il dramma: per amore del pilota viene a scoprire le trame omicide e si sacrifica per salvare la vita del futuro sposo.

Pat Clark
Per conoscere Pat, occorre spostarsi fino alle montagne rocciose del Canada. Infatti, durante un pausa di riflessione, Takaya, ormai provetto sciatore, incrocia la coraggiosa maestra di sci, vissuta in quei luoghi sin dalla più tenera età. I due sono accomunati dalla passione per la velicità. Desiderosa di dimostrare che la formula uno non deve essere esclusiva prerogativa maschile, promette a se stessa di poter correre come l’amico pilota.

Il Presidente Katori
Merita una menzione anche il Presidente della Katori New Motors, colui che con i suoi sforzi finanziari è riuscito a portare il protagonista ad essere il numero uno nel mondo. Il suo operato si stacca dagli imprenditori della serie per un’umanità spiccata, anche a discapito dei calcoli freddi e distaccati che dovrebbero improntare tutte le scelte di un imprenditore internazionale.

Hans Rosen
Il pilota austriaco viene chiamato a pilotare le auto della Katori quando Takaya fa perdere le sue tracce. Ma nessuno ne è pienamente soddisfatto. Così in Rosen nasce un desiderio di rivalsa sul suo collega. Accetta l’incarico di correre con la compagnia medio-orientale. Solo lontano dalla Katori, si renderà conto del valore umano di Takaya e allora sboccia l’amicizia tra i due.

CURIOSITA’

LA MORARE: “Mai arrendersi”
La chiave di lettura della serie è che nonostante i tanti momenti di scoraggiamento, non ci si deve arrendere di fronte alle difficoltà e alle continue sfide che ci si presentano. La metafora della strada tortuosa verso la realizzazione degli obiettivi personali è la colonna portante della serie. Takaya è un modello di tenacia e della convinzione con cui ognuno può e deve perseguire i propri sogni: senza di essi non c’è futuro perché non c’è desiderio di superarsi valutando i pericoli e trovando soluzioni per poter comunque andare avanti e non bloccarsi.

Datazione della serie
La serie si dipana lungo un arco di almeno 5 anni, visto che Takaya più volte si allontana dalle piste per riflettere sulla sua carriera.
Nonostante i frequenti riferimenti ad eventi sportivi, l’unica data di riferimento è il 1977, scolpito su una lapide, quella ell’affascintante Isabella, che si spegne dopo essersi sacrificata per il suo amato pilota.

ITALIA: nazione razzista e poco sportiva….
In occasione del Gran Premio di Monza il nostro Paese viene presentato come poco sportivo
Al suo arrivo in Italia, Takaya viene attaccato dalla nostra stampa, che gli attribuisce parole e comportamenti fasulli; il direttore della testata si scusa subito dopo solo per motivi commerciali.
Il pubblico italiano si dimostra a dir poco incivile e di chiara impronta razzista, lanciando oggetti contro l’auto del pilota giapponese, costringendolo al ritiro dalla gara. Gli autori per fortuna pongono una pezza: in segno di solidarietà si ritirare anche il pilota italiano Prandelli insieme a Lanz;
Come se non bastasse, Antonio, il delinquente che tenta di malmenare Pat, viene descritto (in un flashback) mentre rapisce una donna: la radio della sua vettura trasmette una celebre melodia napoletana, a sottolineare le inconfutabili origini del personaggio.
Il solo episodio che riscatta un’idea dell’Italia tanto avvilente, è il discorso che pronuncia il pilota Prandelli quando incontra Takaya per scusarsi delle intemperanze del proprio pubblico, ma è un tentativo molto parziale di rivalutare un Paese senz’altro raffigurato come il peggiore tra quelli nei quali la serie è ambientata.

Todoroki parlano, ma in lingua originale
Sono stati eliminati e mai doppiati alcuni dialoghi tra il padre di Takaya con il figlio.
Rimangono da capire i dettagli del taglio e le motivazioni alla base della decisione. Quando Takaya accusa il padre di essere “un mostro” per non aver portato soccorso alla moglie appena investita, il padre risponde ma non è dato sapere cosa. Il taglio nella versione nostrana rende inspiegabile il silenzio del padre, il quale sembra ammettere il proprio errore e quindi non viene giustificato come ci si aspetta il motivo del suo comportamento. Risulta pertanto più difficile capire la ragione per la quale il signor Todoroki abbia scelto di non svelare in tempo la verità al figlio, magari evitando una morte tanto drammatica.

SIGLA: GRAND PRIX (SUPEROBOTS)

Grand Prix...
Grand Prix...

Chi fu l'eroe per chilometri e chilometri
a chi pero' il destino disse no
ma il cuore e' piu' potente di una macchina
e la paura non lo fermera'(aaa)!

Ehi! Takaya, sei forte come un bolide
divora la tua pista e vincerai
sei il vento veloce, sei il lampo di luce che fulmina...

Ehi! Takaya, sei il supercampionissimo
la rabbia del motore esplodera'(aaa)
la curva, la strada, la folla che grida "pericolo!!!"
ma l'inferno aspettera'(aaa)!!!

Grand Prix...
Grand Prix...

... 

Ehi! Takaya, regala un altro brivido
sei l'aquila che in alto volera'(aaa)
sei il vento veloce, sei il lampo di luce che fulmina...

Ehi! Takaya, sei il supercampionissimo
la rabbia del motore esplodera'(aaa)
la curva, la strada, la folla che grida "pericolo!!!"
ma l'inferno aspettera'(aaa)!!!

Grand Prix...
Grand Prix...
Grand Prix...